mercoledì 15 aprile 2015

The Met

Un'anima nostalgica ha bisogno di tanto. Di affetto, di attenzione, di profondità e sensazioni. Non si accontenta di qualsiasi cosa, è sempre in cerca e sempre in attesa allo stesso tempo. E' un'anima difficile da accontentare, ma che si entusiasma facilmente, e spesso si trova felice e triste nello stesso momento.

Sono in cerca di equilibrio in questi giorni e oggi mi sono dedicata alla lentezza.
Mi sono rifugiata al Metropolitan Museum of Art, lontana dal mondo e vicina a ciò che di bello lo stesso mondo ha creato. Klimt, Canova, l'Antica Grecia, Van Gogh, i dipinti giapponesi, il Medioevo, l'arte romana e i geroglifici egizi. Come fanno delle stanze dai muri bianchi a contenere tutto il genio degli uomini che hanno dato vita a quello che ho visto? Quanta commozione nel vedere i blu brillanti delle tuniche delle Madonne sui fondi oro o i porta profumi in alabastro fatti a forma di conchiglie.
I Budda in pietra nera con le gambe incrociate e gli occhi chiusi. I totem di 4 metri intagliati nei tronchi di palma dalla Nuova Guina.
Quanta bellezza in un dipinto di Klimt e nei suoi dettagli delicati e quanta emozione nei tratti forti e accesi di Van Gogh. 
Sono stata bene in quelle sale, mi sono trovata tra conoscenti, vecchi amici e persone, i cui tratti riconoscevo da una stanza all'altra senza bisogno di essere presentati.
Una giornata semivuota dai pensieri e piena di tanta bellezza e semplicità.




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