martedì 21 ottobre 2014

Alla ricerca di casa

La ricerca di un appartamento a New York è qualcosa di molto molto emozionante e davvero inusuale.
Già solo le due parole "appartamento" e "New York" pronunciate nella stessa frase e accostate così vicine danno un senso di libertà e adrenalina che pochi altri studiatissimi accostamenti possono dare durante il corso della propria vita.
(Ad esempio parole come "Nutella" e "pane" si accostano altrettanto magnificamente, ma non danno sicuramente le stesse sensazioni...)

Sebbene si sia consapevoli del fatto che la realtà in centro a Manhattan sia ben diversa dalle grandi aspettative, e nello specifico ipercostosa, infestata molto probabilmente da ratti, scarafaggi e possibili cockromouse (ben nota piaga newyorkese) ed infine piena di fregature dietro ogni angolo, quando si cerca un appartamento a New York è inevitabile trasfigurarla un pò e iniziare a sognare.
Già solo il fatto di "poter" scegliere il quartiere dove si vorrebbe vivere ti porta in un'altra dimensione.
Con un pacato atteggiamento alla Blair Waldorf (la quale non lascerebbe mai l'Upper East Side, zona assolutamente fuori budget per una studentessa come me), si inizia la ricerca del quartiere adatto alle proprie esigenze e la prima domanda fondamentale è:

"Oggi cerco a Brooklyn, a Midtown, a Soho o a Chelsea ?"

Non è assolutamente awesome tutto ciò?
La bellezza di vagare su siti di case e visualizzare migliaia di foto di appartamenti è indescrivibile. I palazzi dai mattoni rossi e dall'aspetto industriale, le scale antincendio che percorrono il fianco della struttura e finiscono nel tuo balcone, i bidoni della spazzatura piazzati proprio di fianco all'entrata di casa tua ti fanno ricordare che New York è vera ed è proprio come la vedi nei film, pazzesco.

La ricerca della casa quindi si trasforma pian piano da qualcosa di inizialmente concreto, razionale, rapido e indolore ad un vagare in stile serendipity senza tempo né luogo e ad un immaginare le mille vite possibile nei mille appartamenti visti in foto.

Quanto sarebbe bello vivere in una casa con un soppalco e arredare la propria camera in stile etnico? O avere un roof dove passare le serate primaverili a godersi il primi tepori? O ancora abitare vicino alla High Line dove potrei passeggiare bevendo  un bel caffè bollente?
La ricerca per la casa perfetta prosegue e pur sapendo che la perfezione non esiste, non vedo l'ora di rendere quei pochi metri quadrati che mi ospiteranno la mia piccola "home sweet home" newyorkese.



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