domenica 25 gennaio 2015

Saturday night

È il primo sabato sera ufficiale nella Grande Mela e per un fortuito evento io e la mia coinquilina sappiamo con chi uscire.

Sì, un fortuito evento perchè abbiamo incontrato uno dei nostri nuovi amici mentre scendevamo le scale del palazzo per andare a protestare dal padrone di casa, il quale doveva spiegarci perchè era sparita l'acqua corrente, facendo così sfumare i nostri progetti di doccia e lavaggiopiatti posticipati al dopo cena inoltrato, perchè meglio tardi che mai.

Quindi scendiamo, ma non siamo gli unici a cui è stato fatto questo regalo e parla che ti riparla si scopre che il nostro vicino di casa rimasto a secco come noi è un altro italiano a Manhattan.
E così, grazie ad un inconveniente inaspettato, abbiamo dato un senso al sabato sera successivo.

Obiettivo non molto definito: fare un giro in qualche bar/locale della zona Chelsea.

Io non sapendo cosa aspettarmi dalla mia prima uscita serale, decido per un abbigliamento caldo e comodo, consono per una birra e studiato per non morire di freddo.

Mezzora dopo questa decisione assennata presa davanti all'armadio e che mai avrei pensato di rinnegare, mi ritrovo vicino alle High Line davanti al bodyguard di un elegantissimo hotel con un esclusivissimo bar all'ultimo piano che mi guarda male a causa dei miei stivaletti neri e dei miei jeans grigio topo, ma mi fa entrare lo stesso.
Mi ritrovo in una sala color ambra, illuminata da lampadari di cristallo, arredata con tavolini bassi e circondata dallo skyline di New York. Così inizio a maledire il momento in cui ho preferito delle calze calde ad un qualsiasi vestito vagamente elegante come quello di seta color crema che indossano tutte le cameriere del posto. Ovviamente senza reggiseno.

Grazie al cielo i 5 minuti di imbarazzo iniziali (facciamo anche 10) passano e non mi impediscono di ammirare il panorama mozzafiato che mi si presenta davanti.
Per rompere il ghiaccio ordino un cocktail qualsiasi, basta che sia dolce, e mi costa la bellezza di 20 dollari più la mancia. E pensare che ero uscita per una birra.
Sta di fatto che questo cocktail decido di farmelo piacere, ma lo trovo parecchio difficile, perchè mi viene presentato in un bicchiere di cristallo con un'enorme foglia di basilico dentro...credo che 10 dollari del prezzo fossero per la fantasia.

Che direi, un battesimo inaspettato alla vita notturna di Manhattan con grandi emozioni e nuove esperienze.
Bella la vista da lassù, non c'è che dire, ma il basilico nella vodka a un'italiana la prossima volta no grazie.






Nessun commento:

Posta un commento